Laboratorio & Materiali
RICERCA e SVILUPPO
All’interno della nostra azienda c’è un laboratorio per la Ricerca e lo Sviluppo dotato di tutte le apparecchiature più moderne per sviluppare i nostri sistemi poliuretanici. Il nostro obiettivo finale consiste nel miglioramento continuo e all’ampiamento della nostra gamma di prodotti e assicurare ai nostri clienti prodotti di qualità.
Per assicurare ciò, effettuiamo analisi chimiche per l’identificazione della materia prima in ingresso, caratterizzazione delle proprietà chimiche–fisiche del prodotto finale secondo le vigenti normative e una costante ricerca di prodotti innovativi.
TITOLATORE
Per assicurare costanza e qualità nel prodotto finale è necessario conoscere il numero di ossidrile del poliolo di partenza. Il numero di ossidrile viene definito come il numero di mg di KOH che equivale alla quantità di ossidrile di 1 grammo di campione.
TITOLATORE
Viene determinato la percentuale di gruppi NCO liberi che si combina con un equivalente di n butilammina in eccesso.
TITOLATORE KARL FISHER
Il titolatore Karl-Fisher è uno strumento che viene utilizzato per effettuare determinazioni quantitative dell’acqua presente nei campioni liquidi, solidi e in polvere.
VISCOSIMETRO
Per migliorare la processabilità e la miscelazione tra i componenti è necessario conoscere la viscosità dei prodotti in ingresso.
Si esegue il test secondo alla normativa EN 13702.
SPETTROMETRO FTIR
L’utilizzo della spettroscopia a infrarossi è una tecnica veloce e molto utile nell’analisi della materia prima in ingresso e nel identificazione dei campioni incogniti.
Questa tecnica fornisce informazioni sui gruppi funzionali, legami chimici del prodotto in analisi riferendosi la interazione tra la radiazione elettromagnetica dell’IR e i sistemi molecolari che risultano interferiti nei loro livelli vibro-rotazionali.
Lo spettro infrarosso della materia prima o del prodotto viene confrontato con gli spettri contenuti nella banca dati e si riesce a fare una valutazione sulla correlazione.
DUROMETRO
Nel nostro laboratorio la determinazione della durezza si fa nella scala Shore A e Shore D secondo alla normativa DIN 53505. Il test si basa sulla misurazione della profondità di penetrazione di un punzone all’interno del materiale in esame.
DINAMOMETRO
Le proprietà fisiche e meccaniche dei materiali nel nostro laboratorio si determinano tramite il Dinamometro Universale Easydur che viene adattato in funzione della tipologia di prova d’interesse come ad esempio: Trazione, compressione, flessione.
Resistenza alla trazione: per valutare il comportamento del materiale a una breve sollecitazione alla trazione eseguiamo la normativa DIN 53504. La prova consiste nel misurare la forza massima necessaria per unità di area trasversale fino al punto di rottura. Il risultato viene espresso in MPa.
Resistenza alla compressione: per completare l’indagine del comportamento dei materiali rigidi si eseguono le prove di compressione al fine di identificare la curva sforzo-deformazione traendo utili informazioni sul comportamento elastico-lineare del prodotto (modulo di Young) e sul suo comportamento alla rottura.
Resistenza alla flessione: mediante questa prova vengono caratterizzati tutti i materiali rigidi e semirigidi. Si usano delle provette di forma prismatica e sezione quadrata rispettando la normativa DIN 53452 e vengono calcolate le caratteristiche di resistenza meccanica durante la flessione a 3 punti. Il valore viene espresso in MPa.
ABRASIMETRO
Si effettuano delle prove su provette prelevate dal materiale in esame basandosi sulla normativa DIN 53516. Viene misurata la perdita della massa grazie alla consumazione del materiale dal percorso fatto su un cilindro rotante ricoperto con la carta abrasiva.
La resistenza all’abrasione di per se è un test complesso in quanto collegato con altre proprietà del materiale (resistenza alla trazione, durezza e modulo elastico). L’unità di misura della resistenza all’abrasione viene espressa in mm3. Più basso è questo valore, maggiore è la resistenza del materiale. Grazie alla nostra ricerca siamo riusciti ad ottenere dei materiali con ottima resistenza all’abrasione.
DSC
Mediante questa tecnica possiamo valutare la transizione vetrosa, temperatura di fusione, cristallizzazione, cambiamenti di fase, stabilità termica ed ossidativa, cinetiche di cura, etc.
Queste informazioni sono ottenute attraverso la misurazione dell’energia che il campione deve fornire o cedere fino a quando arriva alla stessa temperatura del campione di riferimento.
TMA
L’analisi termo-meccanica TMA, è una tecnica usata per la misura delle variazioni dimensionali dei materiali in funzione del tempo, della temperatura e della forza applicata.
Tramite questa tecnica si può determinare il coefficiente di espansione termica, il modulo elastico, variazione di volume specifico e il punto di rammollimento del materiale.
DMA
Tramite questo strumento si possono caratterizzare le proprietà viscoelastiche dei polimeri.
Le più comuni applicazioni di questa tecnica, che si basa sulla rilevazione dei fenomeni esotermici ed endotermici che avvengono nel materiale posto nel calorimetro, riguardano la determinazione della temperature di fusione e di transizione vetrosa, del calore specifico e lo studio della cinetica di cristallizzazione di materiali a matrice polimerica.
La resistenza chimica di un materiale dipende da una serie di fattori tra i quali il tempo di esposizione, dalla temperatura, dalla concentrazione. Quando avviene una degradazione chimica, le catene molecolare del polimero reagiscono con la sostanza chimica e il materiale può subire dei danneggiamenti. All’inizio del processo di degradazione si ha il processo di rigonfiamento in cui la soluzione con agente chimica viene assorbita all’interno della struttura del materiale e dopo l’evaporazione del liquido il materiale se non interagisce con liquido ritorna nella sua forma originale.
Resistenza ad acidi e soluzioni basiche: queste sostanze sono aggressive per il poliuretano, anche in temperatura ambiente. Il nostro materiale è resistente per un periodo breve di tempo a temperatura ambiente a soluzioni acidi e soluzioni alcaline diluite. Non è consigliato il contatto a lungo termine con acidi concentrati e soluzioni basiche concentrate.
Resistenza agli idrocarburi saturi: il poliuretano in contatto con idrocarburi saturi come gasolio, etere di petrolio cherosene, isooctane subisce dei rigonfiamenti in superficie ma dopo un certo periodo di tempo il materiale tende a tornare nelle dimensioni originali.
Resistenza agli idrocarburi aromatici: il contatto con idrocarburi aromatici come: benzene e toluene, causa un rigonfiamento in superficie e una riduzione delle proprietà meccaniche.
La Resistenza a oli e grassi: il poliuretano base poliestere è più resistente agli olii e grassi bisogna verificare la compatibilità con gli additivi al loro contenuto che possono causare dei danni irreversibili.
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